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Il sentiero Azzurro – Monterosso al Mare > Vernazza

Il Sentiero Azzurro si distingue come l’itinerario più celebre e affascinante delle Cinque Terre, un capolavoro tracciato nei secoli dagli abitanti locali per i loro spostamenti quotidiani. Questo cammino storico, che in alcuni tratti si rivela un’antica mulattiera, si snoda scenograficamente lungo la costa, collegando i pittoreschi borghi della regione. Benché sia considerato accessibile alla maggior parte dei camminatori, non bisogna sottovalutare la sua natura di sentiero: si possono incontrare passaggi stretti, porzioni scivolose e tratti a picco sul mare che richiedono attenzione.

Il tracciato da Riomaggiore a Monterosso si estende per circa 12 km, raggiungendo l’apice di 200 metri di altitudine a Prevo, un incantevole e piccolo borgo facente parte di Vernazza. La maggior parte del percorso è costituita da sentieri (8 km), complementati da tratti di mulattiera acciottolata e scalinate (2 km); il resto si articola attraverso il romantico lungomare della Via dell’Amore e le stradine interne dei paesi.

Conosciuto anche come il Sentiero N. 2 del Club Alpino Italiano della Spezia, il “Sentiero Azzurro” rimane un’esperienza imperdibile, una fusione tra natura, cultura e panorami mozzafiato.

L’intero percorso è segnalato da una striscia bianca e una azzurra, è un tragitto antico, molto conosciuto ai tempi della Repubblica di Genova, quando Vernazza era lo scalo e il punto commerciale principale della zona. Per percorrere tutto il sentiero sono necessarie circa 5 ore e complessivamente si supera un dislivello di 500 m. Ma il tempo si raddoppia se si effettuano brevi visite ai borghi. L’ideale è avere almeno alcuni giorni a disposizione e dividere il percorso a tappe.

Giungiamo a Monterosso al Mare via ferrovia con l’intento di esplorare un segmento del celebre Sentiero Azzurro. Questo incantevole borgo, sito nella provincia della Spezia, in Liguria, rappresenta il centro più grande delle Cinque Terre. Al nostro arrivo ci troviamo in Fegina, zona di più recente sviluppo rispetto al nucleo storico di Monterosso.

Qui l’ambiente è caratterizzato da una vivace offerta turistica e da stabilimenti balneari. Proseguendo lungo la passeggiata marittima in direzione del colle dei Cappuccini, ci lasciamo alle spalle la modernità per immergerci nell’atmosfera del borgo antico.

Data l’ora di pranzo, addocchiamo il Ristorante Belvedere a ridosso del mare e perchè non sederci a fare scorta di calorie per la passeggiata che ci attende?

Dopo aver concluso il pranzo, ci mettiamo in cammino verso l’ingresso del sentiero. Mentre percorriamo via Carone, cogliamo l’occasione per immortalare il momento con alcune fotografie, ancora inconsapevoli di quello che ci attende.

Giunti quasi al culmine della Via Carone, noterete sulla destra la segnaletica per il Sentiero Azzurro. Ci si immette in una scalinata ripida che ci conduce verso l’azzurro del mare, segnando l’inizio del percorso. Il segmento che ci apprestiamo a intraprendere rappresenta la porzione più ardua del Sentiero Azzurro, contrassegnata dal numero 592-4 (SVA2).

Proseguamo il cammino, ed incontriamo un percorso decisamente ondulato, fatti saliscendi in terra o gradoni in pietra. Lungo il tragitto, si cammina accanto a terrazzamenti dove, tra i muretti a secco, si nasconde la lucertola muraiola, tipica di questa zona. Il percorso penetra poi nella flora della macchia mediterranea che ricopre aree un tempo coltivate e ora lasciate alla natura.

La biodiversità qui è notevole, con specie come il leccio, il corbezzolo, il lentisco, l’erica arborea, la ginestra e il ginepro che arricchiscono il paesaggio. La mulattiera diventa più stretta e in alcuni tratti il terreno potrebbe risulta insidiosa e scivolosa.

Camminando senza sosta, ci si eleva velocemente fino a 150 metri d’altezza, dove si apre davanti a noi uno scenario mozzafiato. Ci troviamo su una scogliera a strapiombo sul mare e la vista di Monterosso ci offre una soddisfazione immensa.

Nonostante la fatica e il sudore copioso, l’incantevole paesaggio ci infonde energia e stimola il nostro desiderio di proseguire l’esplorazione.

Circa dopo novanta minuti di cammino, giungiamo al belvedere immerso tra gli ulivi di Costa Mesorano, una pausa ben meritata per recuperare le energie. La stanchezza, il caldo e la polvere ci hanno messo a dura prova, ma le magnifiche vedute ci ricompensano di ogni sforzo.

Alla nostra destra, Monterosso si staglia in lontananza, facendoci riflettere su quanto cammino abbiamo già alle spalle. Volgendo lo sguardo a sinistra, ecco apparire Vernazza, la nostra destinazione, che sembra ormai a portata di mano.

Rinvigoriti da una breve pausa, affrontiamo il cammino discendente seguendo un sentiero di terra compatta che ben presto si converte in una scalinata. Procediamo con cautela per evitare di inciampare e precipitare.

Il nostro percorso prosegue fino a quando non attraversiamo il Rio Riolo mediante un piccolo ponte. Ormai la nostra destinazione è a pochi passi.

Il percorso ora si fa meno arduo e il terreno si trasforma in un lastricato di pietre. Appaiono le prime abitazioni; ancora pochi istanti e, pervasi da un senso di immenso compiacimento, giungiamo a Vernazza.

Vernazza (conosciuta localmente come Vernassa in ligure e Vernasa nella variante locale) rappresenta uno dei cinque antichi villaggi che formano le incantevoli Cinque Terre lungo la Riviera Ligure. Questo borgo pittoresco è caratterizzato da case vivacemente colorate che abbracciano il suo accogliente porticciolo. Il profilo della Chiesa di Santa Margherita d’Antiochia è definito da un campanile che si innalza con una cupola di raffinata eleganza. Arroccato sulle scogliere, il Castello Doria emerge come una roccaforte medievale, completata da una torre cilindrica. Ai piedi del castello si staglia il Bastione Belforte.

Il borgo si è sviluppato lungo il corso del torrente Vernazzola, oggi interrato, che ne segna l’asse principale. L’intreccio urbano di Vernazza rimane straordinariamente conservato, snodandosi tra stretti vicoli e scalinate scoscese che contribuiscono al suo fascino storico.

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