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Castello di Piovera

Il Castello di Piovera nacque come fortezza difensiva nel XIV secolo, su precedenti accampamenti di origine romana, longobarda e carolingia (Castrum Pioperae). Fu rimaneggiato nel XVI secolo e in epoca tardo barocca, senza però alterare la struttura originaria.

È sopravvissuto a molte dominazioni. Per due secoli, i Di Mandello amministrarono le terre per volere prima dei Visconti e poi degli Sforza, entrambe le famiglie signore del Ducato di Milano, cui Piovera si unì nel Trecento. Nella seconda metà del Cinquecento, sotto la dominazione spagnola, fu assegnato al generale Don Alvaro De Sande, che ottenne il titolo marchionale dal re di Spagna Filippo II nel 1573. Intorno al 1615, passò a Don Carlo Homodeo e nel 1650 fu venduto dal figlio di quest’ultimo, Agostino, al nobile genovese Francesco Maria Balbi.

Nel 1713, dopo la Guerra di successione spagnola, il feudo di Piovera fu annesso ai territori di Vittorio Amedeo II di Savoia. L’ultimo feudatario dei Savoia fu Giacomo Francesco Maria Balbi, investito nel 1790 da Vittorio Amedeo III.

I marchesi Balbi mantennero il possesso del castello e delle terre fino al XX secolo, realizzando ampie opere di ristrutturazione che trasformarono la fortezza trecentesca in una signorile dimora di campagna. Gli ultimi eredi, i nobili Doria e Odescalchi, lo cedettero nel 1967 al conte Niccolò Calvi di Bergolo, attuale proprietario.

Quest’ultimo ha creato all’interno del castello e nei giardini suggestivi percorsi storico-artistici aperti al pubblico, accompagnati dalla sua carismatica presenza.

Il Castello, si trova nell’abitato rurale di Piovera (AL) ed è situato in una zona pianeggiante, è facilmente accessibile dalle principali autostrade del Nord-Ovest, a soli 5 km dall’uscita autostradale di Alessandria Est sull’A21 TO-PC.

Questa imponente struttura, caratterizzata da un design complesso e scenografico, è circondata da un fossato e immersa in un vasto parco.

Il Castello si presenta come un’imponente struttura a ferro di cavallo, una delle più significative della regione, con torri ovali e due robuste torri quadrangolari, il tutto circondato da un fossato e una cinta muraria. L’installazione di un vasto parco all’inglese di 30 ettari e la costruzione di edifici del XVIII secolo, adiacenti al giardino con i suoi alberi rari e secolari, conferiscono all’intero complesso un aspetto decisamente romantico.

Inizia la visita guidata, offrendoci l’opportunità di esplorare la storia del Castello attraverso il piano terra e il piano nobile. Partendo dalle antiche cucine e dagli ambienti di servizio, attraversiamo le innumerevoli stanze della dimora, dalle raffinate camere da letto ai sontuosi saloni di rappresentanza. Tra arredi, decorazioni, oggetti, costumi d’epoca e numerose curiosità, riviviamo grandi eventi e personaggi storici, dai Visconti a Napoleone, che a Piovera si sono intrecciati con la vita quotidiana di antichi feudatari e nobili famiglie, come i marchesi Balbi di Genova, fino agli attuali proprietari, i conti Calvi di Bergolo.

Atrio del Castello

Divise camerieri Balbi – Cucine del Castelli

Salottino di Napoleone Buonaparte

Sala dei ricevimenti – Salone degli stemmi

Camera da letto della Marchesa – Biblioteca

Cappella Balbi – Soffitto Cappella Balbi

Sala ottogonale

Sala Cinese

Terminata la vistica guidata iniziamo la visita del secondo piano della dimora. Il Castello di Piovera è un custode della storia e della memoria del territorio, trasformandosi nel tempo in un grande “forziere” di tesori preziosi. Che si tratti di oggetti lasciati dai marchesi Balbi o raccolti dalla famiglia Calvi di Bergolo, gli attuali proprietari, si viene immersi in un viaggio attraverso gli infiniti mondi della creatività, dai fossili alle moderne invenzioni, dalla musica alle leggendarie esplorazioni di terre sconosciute, fino alle frontiere dell’arte contemporanea.

La stanza della Musica

Collezione cappelli Borsalino

Collezione cappelli Borsalino – Corridoio la linea del tempo

La stanza delle lampade – Stanza del cinema Marisa Allasio

L’esploratore P.A. Cavalli Molinelli

La stanza dei bambini

L’Arte di Niccolò Calvi di Bergolo

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