
La Miniera d’Oro della Guia, situata nella pittoresca Borca di Macugnaga, rappresenta uno dei rari gioielli minerari europei aperti al pubblico.
Immersa nella Valle Anzasca, rinomata per essere una delle aree più aurifere d’Italia, la miniera beneficia delle acque del fiume Toce, che impreziosiscono il Ticino rendendolo il corso d’acqua più dorato del paese.
La Guia è solo una delle molteplici miniere della valle e non la più estesa, con alcune che vantano fino a 80 km di gallerie. Le gallerie della Guia si snodano per 12 km su 11 livelli, di cui tre sottostanti l’ingresso sono oggi sommersi dalle acque infiltrate.
Gli affioramenti di vene aurifere sulla montagna sopra l’attuale miniera furono scoperti all’inizio del XVII secolo, spingendo gli uomini dell’epoca a scavare un tunnel per esplorarne i filoni. La miniera aprì i battenti nel 1710 e i lavori procedevano arduamente a causa della necessità di scalpellare manualmente il granito.
L’evoluzione tecnica portò prima l’uso della polvere pirica e poi della dinamite nel XIX secolo. Un ulteriore passo avanti fu fatto con l’introduzione delle perforatrici pneumatiche, le quali, nonostante l’efficienza, sollevavano polveri sottili che causavano la silicosi tra i minatori.
Dopo alcune fasi iniziali di scarsa produttività, vennero scoperti filoni promettenti e l’estrazione proseguì fino al 1945, anno in cui la miniera cessò l’attività non per esaurimento di giacimenti, ancora abbondanti, ma per l’incremento dei costi della manodopera che superavano il valore dell’oro estratto.
Oggi, la miniera si presenta come un attrattiva turistica, aperta per visite guidate lungo 1,6 km delle gallerie accessibili. All’interno, è stato realizzato un museo che narra la storia della miniera, le storie dei minatori, e svela le tecniche di estrazione e lavorazione dell’oro.
La miniera
Ci troviamo nella pittoresca località di Guia, all’interno della frazione Fornarelli, a breve distanza da Macugnaga. Abbiamo la possibilità di lasciare l’auto nel comodo parcheggio privato e senza costi annessi della miniera. Una breve passeggiata di qualche centinaio di metri ci conduce all’ingresso della miniera, dove veniamo calorosamente accolti dal cordiale proprietario, il Sig. Riccardo, che successivamente ci accompagnerà nella visita guidata. L’accesso alla miniera è incastonato in una tranquilla vallata, situata proprio al di sotto dell’incantevole Cascata della Guia, alimentata dalle acque del torrente Quarazza.




Si inizia la visita
Questo percorso turistico si snoda attraverso un tragitto completamente pianeggiante, reso accogliente da delicate luci soffuse, per un’estensione complessiva di andata e ritorno di circa 1,5 chilometri. All’interno, si mantiene una temperatura costante di 9 gradi Celsius con un tasso di umidità del 97%, motivo per cui ci siamo equipaggiati con una giacca adatta prima di procedere all’ingresso.






All’interno
La visita dura circa 45 minuti e ci guida attraverso più di tre secoli di storia dell’estrazione dell’oro. Durante il percorso, abbiamo l’opportunità di osservare i filoni auriferi e immaginare le condizioni sfidanti in cui i minatori lavoravano per guadagni minimi, mettendo a rischio la propria vita. In un tratto più ampio della galleria, ci fermiamo per guardare un video su panche di legno, con un monitor che illustra le tecniche e gli strumenti impiegati nell’estrazione e nella purificazione dell’oro. Il viaggio continua attraverso le gallerie fino a raggiungere un piccolo museo che espone gli utensili usati dai minatori. In un punto specifico, la guida rivela che ci troviamo a 140 metri di profondità sotto il Lago delle Fate, un dettaglio che non manca di suscitare emozione e stupore.






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