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Castello di Proh

Sorge nella pianura dell’omonima frazione a Briona, ai confini dei dolci rilievi delle colline novaresi, il Castello fu eretto su mandato di Francesco Sforza attorno alla metà del XV secolo, verosimilmente con scopi diversi da quelli militari, data la vicinanza con le già esistenti roccaforti strategiche di Briona, Barengo e Castellazzo Novarese.

Fin dall’inizio del XII secolo, il feudo era stato assegnato ai conti di Biandrate da Corrado III di Svevia, i quali costruirono il cosiddetto “castellaccio” sulle alture adiacenti, distrutto nel 1362 durante il conflitto tra il Marchese del Monferrato e Galeazzo Visconti.

Al pari del vicino castello di Briona, nel Quattrocento entrò a far parte dei beni feudali della famiglia Tornielli, condividendone il destino.

Occupato nel 1495 dalle truppe di Ludovico il Moro, il Castello passò nel 1597 ai Caccia e fu poi acquistato nel 1672 dai fratelli Cattaneo di Novara.

Trasformato in cascina nel XIX secolo dalla famiglia Fantoni, fu successivamente ceduto al conte Arese Lucini verso la fine dello stesso secolo. Dopo il 1917, è passato nelle mani della famiglia Marelli di Milano.

Nel 2020, la gestione del Castello è stata affidata dalla famiglia Marelli alla Fondazione UniversiCà, che si dedica allo sviluppo di musei multimediali.

Durante una tranquilla domenica pomeriggio, la passione per i castelli mi ha guidato verso la visita di uno splendido maniero. Consapevoli che l’accesso era permesso solo in occasione di eventi particolari, non abbiamo potuto esplorarne l’interno, un vero dispiacere considerando la maestosità della struttura. Tuttavia, dal giugno 2020, il Castello, il suo parco storico e l’ampia area rurale limitrofa sono stati affidati per un comodato di venticinque anni alla Fondazione UniversiCà dai Marelli. Questa fondazione, che già gestisce due poli museali nell’Alto Piemonte, ha lanciato un significativo progetto turistico-culturale. L’intento è quello di valorizzare l’area del Castello, inattiva da quarant’anni, per renderla pienamente accessibile al pubblico. Si sono avviati rilevanti lavori di restauro e manutenzione straordinaria del vasto complesso, accompagnati da un calendario di iniziative culturali iniziali. Con grande entusiasmo, attendiamo l’opportunità di ammirare gli interni in un futuro prossimo.

Il castello

L’edificio si erge con una struttura rettangolare disomogenea, caratterizzata da due torri rotonde situate agli angoli nord-est e sud-ovest. Un tempo, era delimitato da un fossato, ora non più esistente, e vantava due accessi forniti di ponte levatoio: una piccola porta a est e un’entrata carrabile a ovest. La costruzione è costellata da un sistema di sporgenze con lunghe feritoie ornate con motivi a dente di sega e si eleva con un’altezza costante, fatta eccezione per il segmento di muro tra la piccola torre d’accesso e l’inizio della prima struttura sul lato est.

Come si può leggere dalla targa all’ingresso, il castello, oggi un romantico rudere, venne accuratamente restaurato nel 1960, in modo da conservare l’aspetto originale, incluso il ripristino della maestosa torre adiacente all’accesso principale. Purtroppo, dei magnifici affreschi che un tempo ornavano le pareti, rimane solo un trittico sbiadito nel cortile est, che ritrae la Vergine Maria con il Bambino circondata da santi, e lo stemma araldico della famiglia Cattaneo sulla torre sud-ovest. Opus est vita: è questo il motto scolpito su un bassorilievo posto all’ingresso del castello, un tributo alla famosa dinastia degli imprenditori Marelli, detentori della proprietà dal 1917.

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