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Abbazia di San Fruttuoso

Le origini del complesso abbaziale risalgono, secondo la leggenda, all’VIII secolo, quando Prospero, vescovo di Tarragona, per sfuggire all’invasione araba della Spagna, si rifugiò nella baia costruendovi una chiesa per conservare le reliquie del martire San Fruttuoso.

Un primo edificio religioso fu costruito a mezza costa, nella località oggi detta “Chiesa Vecchia”, dove ancora si vedono pochi resti di un’antica costruzione, mentre l’attuale abbazia sarebbe sorta intorno alla metà del IX secolo e fu ricostruita tra la fine del X secolo e l’inizio dell’XI per volere di Adelaide di Borgogna, vedova dell’imperatore Ottone I.

Nello stesso secolo passò ai monaci benedettini e fu ingrandita nel XII secolo con l’aggiunta di un piano. Nel XIII secolo vi fu aggiunto il corpo edilizio con loggiato verso il mare, ad opera della famiglia genovese dei Doria, che utilizzò una sala dell’abbazia per le proprie sepolture.

Il chiostro superiore fu ricostruito nel XVI secolo per volontà di Andrea Doria, mentre nel 1562 fu costruito il torrione di avvistamento quadrato che tuttora domina la baia. L’abbazia fu in seguito abbandonata e utilizzata come abitazione. Nel 1933 fu restaurata dallo Stato Italiano e nel 1983 i Doria Pamphili donarono gli edifici e i terreni al Fondo Ambiente Italiano.

L’abbazia non è accessibile tramite strade, ma si può raggiungere esclusivamente via mare o percorrendo due splendidi sentieri panoramici. Uno di questi scende dal monte di Portofino, lo stesso che abbiamo seguito noi. L’altro si snoda lungo la costa, partendo dalla baia di Portofino. L’abbazia si affaccia sulla spiaggia balneabile di fronte.

Museo

Nelle sale del complesso monastico, un restauro completato negli anni ’90 ha riportato alla luce le antiche strutture romaniche, consentendo l’allestimento di un museo dedicato alla storia dell’abbazia. Diverse teche espongono ceramiche da tavola, rinvenute in un deposito del monastero e provenienti da varie regioni, utilizzate dai monaci tra il XIII e il XIV secolo. La torre nolare principale, ritenuta uno degli elementi architettonici più antichi della Liguria, fu costruita intorno al X secolo, caratterizzata da una calotta sferica leggermente ovale, seguendo il canone artistico bizantino. Successivamente, la struttura originaria fu sovrastata da una nuova torre ottagonale con lesene a vista.

Chiostro e sepolcro dei Doria

Il chiostro superiore, originario del XII secolo, fu quasi interamente ricostruito nel XVI secolo su iniziativa del famoso ammiraglio onegliese Andrea Doria. Questa struttura fu arricchita con coperture a crociera, capitelli in stile romanico e colonne di diverse origini. La loggia del X secolo, anch’essa di stile romanico, è stata riaperta al pubblico dopo la temporanea chiusura durante i restauri del 1933. Nel livello inferiore del chiostro si trova il sepolcro della famiglia Doria, concesso dai monaci benedettini. Le tombe nobiliari, che ospitano le salme di sette membri della famiglia Doria, deceduti tra il 1275 e il 1305, sono realizzate in fasce alterne di marmo bianco e pietra grigia, tipiche della bicromia ligure. Disposte sui tre lati del vano, le tombe sono costituite da arche singole o doppie in muratura, molte delle quali con epigrafi, e sormontate da arcosoli a sesto acuto, sostenuti da piccole colonne in marmo con tettuccio a capanna. Oltre alle tombe dei sette membri della famiglia Doria, vi sono altri due sepolcri e un sarcofago romano di cui non si conoscono le identità dei defunti.

Gironzolando nell’Abbazia

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