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Castello di Gabiano

Il Castello di Gabiano, situato nella provincia di Alessandria, si erge maestoso sulla valle del Po ed è uno dei manieri più antichi e imponenti del Monferrato. Menzionato già nell’VIII secolo come “cortem magnam nomine Gabianam”, il castello fu donato nel 1164 da Federico Barbarossa a Guglielmo II di Monferrato e, dopo secoli di contese tra vari casati, passò nel 1622 nelle mani del genovese Agostino Durazzo insieme al titolo marchionale come pagamento dei debiti maturati dalla corte mantovana nei confronti della sua famiglia.

Oggi, Giacomo Cattaneo Adorno Giustiniani, insieme alla sua famiglia, continua il lavoro di restauro e valorizzazione del castello, affiancato dalla produzione di vini pregiati. All’interno dei giardini si trova il labirinto del Castello di Gabiano, un monumento storico e uno dei pochissimi esempi di labirinto nei giardini storici piemontesi.

Il castello subì un significativo restauro nel XIX secolo che ne alterò l’originale aspetto fortificato, ma dal 1907 fu oggetto di un accurato intervento di ripristino ad opera di Giacomo Durazzo Pallavicini e Matilde Giustiniani. L’architetto Lamberto Cusani (1877-1966), influenzato dalle idee di Alfredo d’Andrade, si occupò di una ricostruzione fedele del maniero e del borgo medievale, rinnovando anche gli edifici agricoli e vinicoli.

Le influenze dell’architettura torinese si rivelano nel vestibolo, nella cappella, nella sala da pranzo medievale e nella camera marchionale, quest’ultima arredata dai fratelli Arboletti, celebri intagliatori torinesi. Per le decorazioni del castello, Cusani si avvalse della collaborazione degli scultori Dossena e Rossi e dei pittori Tito Peretti e Latino Barilli. Tra il 1929 e il 1930, Barilli ornò la cappella, la sala da gioco, la sala delle armi e la sala della cavalcata, raffigurando i committenti in abiti medievali.

Il restauro del castello, iniziato nel 1908 e conclusosi nel 1935 sotto la guida della marchesa Matilde Durazzo Pallavicini, è un esemplare di rielaborazione medievale in chiave eclettica, conservato sia negli arredi interni che nel parco circostante, ricco di valore paesaggistico. La missione di conservazione e innovazione continua oggi con il nipote Giacomo Cattaneo Adorno e la sua famiglia, che hanno sapientemente fuso le moderne tecniche enologiche con il rispetto delle antiche tradizioni.

Esplorando il Castello

Per accedere al Castello, si procede in automobile fino a raggiungere il cuore dell’incantevole borgo di Gabiano. Qui, nella piazza del Comune, si trovano comodi parcheggi. Bastano pochi minuti di cammino per giungere all’ingresso del Castello, dove si è accolti da un maestoso portale in legno, incorniciato da due colonne cilindriche in mattoni e pietra, abbellite da eleganti stemmi scolpiti in bassorilievo. Varchiamo la soglia.

All’ingresso si apre davanti a noi una strada acciottolata: sulla destra si ergono le imponenti mura interne del Castello, mentre sulla sinistra ci accoglie l’elegante costruzione del Ristorante “I 3 Orologi”, caratterizzato da un incantevole porticato.

Percorrendo il sentiero che serpeggia lungo le antiche mura, si rimane colpiti dalla maestosità del castello, fino a raggiungere la possente porta d’ingresso delle fortificazioni interne. Lungo il cammino si susseguono le dimore un tempo abitate dalla servitù, oggi trasformate in eleganti suite dove è possibile trascorrere un soggiorno esclusivo all’interno del castello.

Il Castello si presenta con un’architettura maestosa; è stato davvero un dispiacere non avere l’opportunità di esplorarne gli interni. Tuttavia, durante eventi speciali, le sue porte vengono aperte al pubblico. Siamo in attesa con grande anticipazione di tale occasione.

Intorno al castello vi è un parco all’interno del quale si trova il labirinto del Castello di Gabiano, uno dei rarissimi esempi documentati nell’ambito dei giardini storici del Piemonte. La sua importanza deriva non solo dalla sua rarezza, ma anche dall’epoca storica in cui fu realizzato, ovvero gli anni Trenta del Novecento, periodo in cui il gusto paesaggistico affermato si integrava con giardini formali nelle immediate vicinanze della residenza, senza però assumere le forme di un labirinto.

Il labirinto di Gabiano evoca il ritorno al passato e rientra nel progetto di restauro commissionato dalla marchesa Matilde Giustiniani all’architetto parmigiano Lamberto Cusani. La collocazione del labirinto nel cuore del parco mette in risalto il contrasto tra le linee rigide e geometriche della struttura e il contesto naturale che lo circonda, evocando il concetto medievale di selva come labirinto naturale (il parco) e il labirinto come selva artificiale, dove la natura è manipolata e controllata dall’uomo con precisione.

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