L’Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte è un luogo di culto cattolico situato nell’omonima baia, all’interno del comune di Camogli, conosciuto anche come Capodimonte, nel parco naturale del Monte di Portofino.
La chiesa ospita la parrocchia omonima del vicariato di Recco-Uscio-Camogli, sotto l’arcidiocesi di Genova. Dedicata a San Fruttuoso di Tarragona, vescovo e santo catalano del III secolo, custodisce le sue ceneri, trasferite qui durante l’invasione araba della Penisola Iberica.
L’abbazia è accessibile solo via mare o attraverso due sentieri panoramici: uno che discende dal Monte di Portofino e l’altro che segue la costa dalla baia di Portofino. L’edificio si affaccia su una spiaggia balneabile.


Giungiamo di buon mattino a Camogli, parcheggiamo l’auto, cambiamo rapidamente le scarpe e ci incamminiamo per la “passeggiata” che ci condurrà all’Abbazia di San Fruttuoso.
Il sentiero ha inizio in Via San Bartolomeo (20 m s.l.m.), il piccolo viale situato in fondo al parcheggio vicino alla caserma dei Carabinieri, costeggiando inizialmente il torrente Gentile.



La mulattiera continua con una ripida salita, costituita principalmente da circa 900 scalini, che attraversa uliveti e alti muri celanti incantevoli villette, per poi sbucare sotto il sagrato della Chiesa di San Rocco (220 m s.l.m.).








Dopo una lunga e impegnativa salita, l’ultima rampa di scale emerge tra le pittoresche case colorate, conducendo al sagrato della Chiesa di San Rocco di Camogli.


Appena all’ingresso dell’abitato, ci accoglie lo storico Panificio Maccarini (dal 1885), famoso per le sue deliziose specialità locali: dalla tradizionale focaccia ligure alla rinomata focaccia ai formaggi di Recco.
Perché non approfittare di una pausa rigenerante per godersi un gustoso spuntino? Detto fatto!



Dopo una breve pausa, ci avventuriamo nel pittoresco borgo di San Rocco, situato a 221 metri sul livello del mare e frazione del comune di Camogli, distante ormai circa 4,5 km.
Qui, oltre a godere dell’affascinante panorama, ci prepariamo a intraprendere il sentiero che ci condurrà verso Portofino Vetta (420 m s.l.m.) e successivamente a Pietre Strette (462 m s.l.m.).



Imbocchiamo e percorriamo il sentiero che si inerpica sul lato destro della chiesa, attraversando le abitazioni tramite una serie di scalinate irregolari e tratti di ciottoli, seguendo le indicazioni per Portofino Vetta. I numerosi dipinti lungo la mulattiera indicano che questo fosse il percorso della Via Crucis.







Proseguendo, il sentiero attraversa terrazze con ulivi, piccoli orti racchiusi da muretti a secco e poi si inoltra in un bosco di macchia mediterranea. Il tratto iniziale, immerso in uno splendido bosco, ci mette alla prova con la sua salita ripida e impegnativa.



Dopo oltre mezz’ora di cammino in salita, arriviamo finalmente al bivio vicino a Portofino Vetta. Ora ci dirigiamo verso Pietre Strette.

Dopo una breve pausa per riprendere fiato, riprendiamo il nostro cammino verso la prossima tappa. Fortunatamente, il percorso è semplice, con una leggera salita immersa nel bosco. Alla fine, imponenti massi di roccia segnalano la località Pietre Strette, un importante crocevia di numerosi sentieri.


Arriivati, aprofittiamo dell’area di sosta attrezzata con panche, tavoli, fontana e una tabella di orientamento, per riposarci e prepararci alla discesa verso l’Abbazia di San Fruttuoso.
Al centro di questi affascinanti blocchi di sasso, sorge una piccola cappella con la Madonna.



Ora lasciamo alle spalle i curiosi blocchi di pietra e ci avventuriamo lungo il sentiero per San Fruttuoso di Camogli.
Il percorso, a tratti erboso e a tratti acciottolato ma soprattutto tortuoso, si snoda interamente in discesa (un vero tormento per le ginocchia!).



Percorriamo una valle avvolta nella macchia mediterranea attraverso una serie di tornanti ripidi, seguita da tratti più esposti e panoramici, come quello presso Casella, da dove si scorge la torre che indica l’inizio dell’ultimo tratto del sentiero verso l’abbazia. La torre è visibile, ma l’abbazia è ancora distante!




Scendiamo ancora un po’ e raggiungiamo un vecchio mulino, oggi convertito in agririfugio, “I Molini”.
Ancora un piccolo sforzo e siamo alla meta.



Altra piccola sosta e superiamo il mulino/agririfugio, per seguire il sentiero che rientra nel bosco. Seguendo, in alcuni tratti, il corso del bel ruscello, è pasata circa un’ora di discesa da Pietre Strette.





Dopo aver attraversato il fresco bosco, emergiamo per trovare finalmente la torre che segna il nostro arrivo a destinazione. Da lì, possiamo scorgere la cupola dell’abbazia, stanchi ma felici.
Dedicata ad Andrea Doria dai suoi eredi Giovanni, Andrea, e Pagano, fu innalzata nell’agosto del 1562. Erecta secondo la clausola di giuspatronato concessa da papa Giulio III ad Andrea Doria nel 1551, aveva lo scopo di proteggere il borgo e la preziosa sorgente d’acqua utilizzata dai monaci dalle incursioni dei corsari barbareschi. La torre era armata con artiglieria pesante e leggera: tre cannoni in bronzo, un bombardiere, 33 moschetti e archibugi. Il costo totale per il suo armamento fu di 2687 scudi d’oro. Sulle due facciate si può ammirare lo stemma dei Doria, raffigurante l’aquila imperiale, mentre ulteriori decorazioni ornano le cornici e le mensole. Nel XVII secolo, l’abate Orazio Spinola modificò l’aspetto della torre con la costruzione di un nuovo tetto.




Il sentiero è ora ben curato e pavimentato, e dopo pochi passi ci fermiamo per scattare la classica foto ricordo. Una passeggiata indimenticabile!


Nell’ultima parte del percorso sorge una chiesa medievale, conosciuta come “monastica”, accessibile attraverso l’antica sacrestia, situata nella sopraelevazione del XVI secolo. Una sala absidata funge da cappella. L’edificio è composto da due sezioni: una anteriore, che probabilmente serviva come coro per i monaci.



Lasciato la chiesa, percorriamo gli ultimi metri e ci addentriamo in un oscuro sottopasso colmo di barche. Ci troviamo sotto l’abbazia e, subito dopo, raggiungiamo la splendida spiaggia di ciottoli della piccola baia, raggiungibile solo in barca oppure atttraverso il sentiro che abiamo percorso.









Sul fondo della baia di San Fruttuoso, all’interno dell’Area Marina Protetta di Portofino, a una profondità di 17 metri, si trova il Cristo degli Abissi, una statua in bronzo posizionata nel 1954.



La baia è un piccolo un pittoresco borgo con alcune case di pescatori e quattro caratteristici ristorantini che si affacciano direttamente sulla spiaggia. Dopo un piccolo giro e scattato qualche foto, è giunta l’ora di pranzare, scegliamo il ristorante Da Giovanni, incantevole e con una posizione privilegiata. Pranziamo sulla terrazza, gustando piatti a base di pesce ligure accompagnati da una buona bottiglia di vino. Recuperiamo le energie per proseguire la nostra visita pomeridiana all’interno dell’Abbazia.


Dopo il delizioso pranzo, ci dirigiamo a visitare l’interno dell’abbazia, che descrivo dettagliatamente in un’altra pagina. Nel tardo pomeriggio, rientriamo a Camogli in battello, permettendoci di ammirare il promontorio e le sue bellezze da una nuova prospettiva. Questo rilassante viaggio ci offre viste mozzafiato del promontorio che abbiamo attraversato a piedi, facendoci apprezzare ancora di più l’impegnativa escursione. Ci domandiamo come abbiamo potuto fare tutta quella strada a piedi… e ci sentiamo ancora più soddisfatti!















Abbiamo concluso questa affascinante “passeggiata” con una visita a Camogli, prima di rientrare al parcheggio e riprendere l’auto per tornare a casa.







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