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Prevostura di Saint-Gilles

Il Priorato di Saint-Gilles, noto anche come Collegiata di Saint-Gilles (in francese prieuré de Saint-Gilles e collégiale de Saint-Gilles), è un complesso architettonico religioso che sovrasta il borgo di Verrès, nella Bassa Valle d’Aosta.


Tra il Medioevo e l’inizio del XIX secolo, il convento dei canonici regolari di Saint-Gilles era guidato da un prevosto, motivo per cui è spesso chiamato Prevostura di Saint-Gilles (in francese, Prévôté de Saint-Gilles).

Questo sito è stato un importante centro di potere religioso medievale e un punto di riferimento per la religione cattolica in Piemonte, Valle d’Aosta e Savoia.

Il complesso, dedicato a Sant’Egidio, comprende vari edifici costruiti tra l’XI e il XVIII secolo, situati sopra il borgo di Verrès, lungo l’antica strada di Challand, pavimentata con pregevole acciottolato. L’accesso avviene tramite una rampa che devia a sinistra dopo pochi metri.


Dal terrazzino alla base della scalinata, si possono osservare, verso l’alto, una colonna in pietra non locale del XIX secolo, una grande finestra a trifora, capolavoro del gotico valdostano, e una corona di mensole a metà della torre campanaria.

Dopo aver visitato il Castello, ci dirigiamo verso la Prevostura, situata sopra il borgo di Verrès, attraversando il pittoresco borgo medievale. Percorriamo la storica strada di Challand, caratterizzata da un raffinato acciottolato, che ci conduce a una scalinata. Salendola, raggiungiamo l’accesso laterale della Chiesa e poco sopra il portale della Prevostura. La salita ci offre una vista maestosa della struttura che si erge imponente sopra di noi.

Il complesso dedicato a Sant’Egidio comprende diversi edifici eretti tra l’XI e il XVIII secolo.

Il campanile e il grande edificio adiacente furono ricostruiti nel 1512 per volontà del prevosto Carlo di Challant, il quale fece erigere anche La Murasse e, ai confini del borgo verso Arnad, presso il bivio per Issogne, la Grangia Nuova (o Grange neuve in francese).

Dal terrazzino alla base della scalinata, volgendo lo sguardo verso l’alto, si ammirano una colonna in pietra del XIX secolo non originaria del luogo, una magnifica finestra a trifora, autentico capolavoro del gotico valdostano, e una corona di mensole poste a metà della torre campanaria.

Conclusa la scalinata, ci troviamo davanti al portale d’ingresso della chiesa. La chiesa parrocchiale è stata ricostruita negli anni 1770 sui resti dell’antica struttura.

Durante lo stesso periodo, il conte Carlo Francesco Ottavio di Challant-Châtillon (1711-1770) fece aggiungere la cappella di San Giorgio e San Maurizio all’edificio preesistente.

Il 25 maggio 1800 il convento di Verrès ospitò, per la notte, Napoleone che con le sue truppe, scendendo dal Gran San Bernardo, attraversava la Valle dando inizio alla sua seconda campagna d’Italia.

Quello stesso Napoleone, nel 1802, soppresse la comunità di Saint-Gilles che fu ristabilita soltanto nel 1816.

Un’altra breve scalinata conduce al portale d’ingresso della Prevostura, che purtroppo abbiamo trovato chiuso. Questo portale è particolarmente originale, con l’assemblaggio unico dei blocchi, eleganti colonne scolpite e motivi sobriamente intrecciati che si rincorrono come tentacoli, armonizzandosi perfettamente con la verde tenuità della pietra rugosa.

Entriamo in Chiesa

La Collegiata di Sant’Egidio fu fondata dal marchese Adalberto d’Ivrea agli inizi dell’XI secolo, per onorare un voto della moglie Egidia, figlia di Berengario, primo re d’Italia e poi imperatore d’Occidente. Il complesso include un convento e una grande chiesa collegiata, le cui parti più moderne risalgono alla seconda metà del Settecento.

La chiesa è costituita da due sezioni di epoche diverse:
la cappella Challant, dell’inizio dell’XI secolo e la chiesa parrocchiale, ricostruita tra il 1775 e il 1776, demolendo la precedente struttura medievale.
Entrando, si può ammirare la volta a crociera gotica con il grande rosone, l’antico battistero in pietra e la trifora in pietra lavorata.

La cappella Challant

Edificata nel 1407 per volere di Ibleto di Challant, era consacrata alla Madonna e ai santi Giorgio e Maurizio. Presentava una pianta rettangolare con una volta a vela. Sulla chiave di volta della trifora nella parete medievale, è ancora visibile lo stemma degli Challant, che si trova anche all’esterno della chiesa, nel contrafforte sotto la trifora in stile gotico fiorito, che illumina la cappella.

Rimangono solo alcune parti degli antichi decori, tra cui spicca l’affresco sulla parete occidentale che raffigura San Giorgio nell’atto di uccidere il drago, sotto lo sguardo di una dama e di un ragazzo inginocchiato. Si ritiene che i personaggi rappresentati siano ispirati alle figure di Luigi di Challant e Giovanna Andrevet de Coursans, vedova del conte Giacomo.

Questa area fungeva da cappella sepolcrale di Ibleto di Challant ed è uno degli esempi più alti dell’architettura gotica in Valle d’Aosta.
In origine, la cappella Challant era un monoblocco a pianta quadrata, con due ingressi situati sui lati nord e est. Successivamente, la cappella fu collegata alla nuova chiesa demolendone il muro settentrionale, e il portale gotico divenne l’ingresso alla nuova chiesa.
Nel 2009, in occasione dei 600 anni dalla morte di Ibleto di Challant, la cripta sotto la cappella è stata aperta. È stata trovata una scala che scende di un metro e venti e una bara in legno rivestita in metallo in cattivo stato. All’interno vi erano le spoglie complete di un uomo e altri cinque teschi, posizionati all’altezza del suo bacino. Sulla cassa erano incise le lettere C e T. Si ritiene che il corpo appartenesse a Francois-Maurice di Challant, ultimo erede della nobile famiglia Challant, sepolto nel 1796.

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