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Sacro Monte di Crea – Santuario Madonna di Crea

Immerso nel pittoresco paesaggio del Monferrato, il Sacro Monte di Crea si erge maestoso sulla cima di una collina, avvolta dalle vigne che disegnano il territorio.

Fondato nel 1589 per volontà di Costantino Massino, priore lateranense dedicato alla Madonna Assunta. L’ispirazione venne dal Sacro Monte di Varallo e mirava a creare un cammino di fede per incentivare preghiera, meditazione e rinnovare la devozione verso la Madonna, in un luogo che era già un importante centro di pellegrinaggio fin dall’XI secolo.

L’interesse del duca di Monferrato, della nobiltà, dell’alto clero e delle comunità locali permise la realizzazione di questo progetto. Nel corso della prima fase, terminata nel 1657, artisti di calibro, quali Moncalvo, i Prestinari e i de Wespin, lavorarono al Sacro Monte, realizzando opere notevoli come quelle della cappella del Paradiso (c. 23), completate tra il 1604 e il 1612.

Il XVIII secolo vide il Sacro Monte cadere in declino e le invasioni delle truppe rivoluzionarie francesi tra il 1796 e il 1801 accelerarono il deterioramento di molte opere. Dopo anni di abbandono, nel 1820 i francescani, nuovi custodi del Santuario, iniziarono il recupero di alcuni edifici. Un rinnovato impegno per il restauro si manifestò nel 1885, grazie al supporto del vescovo di Milano, Nazari di Calabiana, e proseguì fino agli anni ’20 del Novecento. Fu in questo periodo che l’illustre scultore simbolista Leonardo Bistolfi contribuì con le sue opere alla cappella 16, raffigurando le statue della Salita al Calvario.

Si raggiunge in auto da Serralunga di Crea, percorrendo una strada immersa nel verde, passando dalla pittoresco borgo di Forneglio, dove vediamo un bellissimo castello. Al termine della salita si trova un ampio e comodo parcheggio. Dopo aver lasciato l’auto, in pochi minuti si giunge al Santuario e la sua piazza. Sul Piazzale si trova anche il convento ed il suo chiostro, che risale al Secolo XIII.

L’interno della chiesa, articolato in tre navate, è caratterizzato da eleganti volte a crociera sorrette da robusti pilastri. Gli archi, adornati da costoloni di forma rotonda, riflettono lo stile gotico. Sulla parete terminale della navata centrale spicca un’imponente opera pittorica di un autore ignoto risalente alla seconda metà del XVIII secolo, raffigurante l’Assunzione della Vergine Maria.

Il ciclo di affreschi che adorna la Cappella di S. Margherita rappresenta un tesoro dell’arte piemontese del XV secolo. Queste straordinarie pitture narrano le sofferenze della Santa martire attraverso scene di grande intensità emotiva. Al centro, troneggia l’immagine sacra della Madonna con il Bambino, affiancata da figure nobili e maestose: un marchese della famiglia Paleologo e sua moglie, entrambi ritratti con una dignità ed eleganza che riflettono il loro alto rango, e circondati da cortigiani. È molto probabile che l’artefice di questa magnifica serie di affreschi sia Macrino D’Alba, a cui si attribuisce con convinzione anche l’opera su tavola della Madonna in Trono con il Bambino e i santi Giovanni Battista, Giacomo apostolo, Agostino e Gerolamo, offerta al santuario nel 1503.

La Cappella della Madonna rappresenta il fulcro spirituale del santuario, custodendo al suo interno l’immagine sacra e venerata: una maestosa scultura in legno, adornata con un manto sontuoso. Quest’opera d’arte fu solennemente incoronata il 5 agosto 1890, un evento che sottolinea ulteriormente il suo profondo valore devozionale.

Dai sentieri adiacenti alla Chiesa, vi sono terrazze dalla quali si può ammirare la bellezza delle colline del Monferrato.

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